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OsmannGold in concerto: ‘Sing in Swing’
23 Luglio 2023 @ 21:30
Domenica 23 Luglio alle ore 21.30 in piazza Dante, si terrà il concerto spettacolo (organizzato dall’assessorato al Turismo e Cultura insieme alla Fondazione Villa Bertelli), “Sing in Swing”, con l’Orchestra OsmannGold, in cui i grandi classici degli anni Trenta e Quaranta si fonderanno con successi più recenti, in un programma vivace, brioso e coinvolgente impreziosito dalla presenza della cantante Cristina Capocchi.
Non solo swing, non solo musica da ballare, ma anche da ascoltare grazie ad un repertorio, eseguito da nove musicisti capaci di ricreare le atmosfere delle big band tradizionali che dalla New York degli anni Ruggenti porterà il pubblicoalla scoperta di autori capaci di sprigionare tutta l’energia del ritmo sincopato che caratterizza questo genere. Un’occasione per riscoprire e condividere tutta la vitalità tipica di un’epoca ancora oggi simbolo di modernità e giovinezza che porta alla riscoperta di tutti i valori positivi di una stagione in cui, insieme alle danze e alla voglia di spensieratezza si univano il desiderio di libertà e dell’uguaglianza celebrando un ritmo nuovo, accessibile a tutti.
Ogni brano sarà introdotto da brevi testi originali capaci di accompagnare lo spettatore dentro l’atmosfera del brano per ricostruire le vicende, gli aneddoti e i personaggi che ne sono protagonisti.
L’orchestra OsmannGold è composta da nove musicisti capaci di ricreare le atmosfere delle big band tradizionali con un repertorio che attraversa i grandi classici di ogni tempo e luogo a cui si uniscono composizioni originali e arrangiamenti di capolavori poco conosciuti.
trombone: Fausto Antonini
sax tenore e baritono: Giacomo Petrucci
sax contralto e soprano: Fabrizio Cortopassi
tromba: Stefano Pratesi
tromba: Marco Nesi
flicorno: Luciano Fiorello
pianoforte: Lorenzo Fiorentini
contrabbasso: Andrea Passini
batteria: Marcello Nesi
voce: Cristina Capocchi
presentazioni: Francesca Vattiata
“I musicisti jazz a un certo momento dicono la parola giusta, rispecchiano gli umori, il clima, le concezioni estetiche, persino le ideologie dominanti del periodo. È il destino di chi fa una musica tanto strettamente legata alla cronaca, alla storia del costume e che è espressione di un gruppo sociale le cui vicende sono state addirittura tumultuose nel loro rapidissimo mutare”.
(A. Polillo)
Scaletta del concerto:
Take The “A” Train, di Ellington
All Of Me, di Marks&Simons
Caravan, di Tizol
Shiny Stockings, di Basie
Perdido, di Tizol
Perfidia, di Dominguez
American Patrologie, di Miller
New York, New York, di Kander, Ebb
Just Squeeze Me Puccini, di Ellington
Cotton Tail, di Ellington
‘Tain’t What You Do, di Lunceford
Ain’t She Sweet, di Yellen
Sing Sing Sing, di Prima
Nel corso della sua intensa storia, la “Swing Era” (1933-1947) ha annoverato una nutrita serie di interpreti vocali, che finirono con lo stabilire una vera e propria koiné tecnico-espressiva, cui tutti i successivi interpreti si sono via via ispirati, in una sorta di staffetta musicale.
La tecnica vocale, in alcuni casi sopraffina, non serve a ricercare la perfezione formale (come nel canto classico), ma risulta funzionale alla ricerca del sound, ovvero del timbro, quel personale colore che distingue una voce da un’altra rendendola assolutamente inconfondibile, dotata di un carattere personalissimo e “confidenziale”.
Esiste un’unica e breve parola da affiancare al canto sul ritmo con cui vengono interpretati i brani, svincolati dal proprio genere di origine, grazie al gioco sapiente di anticipi, ritardi e spostamenti di accento: Swing.
Il progetto Sing in Swing presentato dall’orchestra OsmannGold nasce dal tentativo di arricchire il proprio repertorio espressivo tramite la collaborazione con un’interprete femminile, per cui il canto assume la funzione di strumento musicale aggiunto, piuttosto che quella di una voce da accompagnare.
All Of Me, Shiny Stockings e New York, New York sono alcuni dei brani che proponiamo all’interno della nostra esibizione dal vivo nell’intento di creare un dialogo artistico consapevole tra voce e strumenti.
